sabato 17 settembre 2016

Stroke

Non ci riesco, non ce la faccio. Vederti in questo letto, completamente incapace di reagire, di comunicare... Eppure mi guardi. Qualcosa dicono, i tuoi occhi. Ma non sono in grado di capirlo. O magari mi illudo di capirlo, ma in realtà chi può dire cosa pensi davvero? O se stai pensando qualcosa.
Io invece sì, penso, penso continuamente. E non riesco a fare a meno di chiedermi se sia stata mia la colpa. Se quello che hai dovuto passare negli ultimi mesi, me, la mamma, i vicini...
Ma è un'altra delle cose che non saprò mai. I medici dicono che sì, lo stress può avere un peso nel far degenerare una predisposizione, ma che, appunto, di una predisposizione si tratta.
Non lo so. So solo che ora non c'è altro che io possa fare se non starti accanto, accudirti, e sperare in un miglioramento che, hanno detto, potrebbe esserci, ma non sanno se, né quando.
A Max ancora non l'ho detto, ma lo farò presto. Non posso lavorare come si deve alla Scuola, in questo momento. Mi troverò un part-time, qualcosa che mi lasci le ore necessarie per stare con te.

Ora vado. Devo mettere in ordine un po' di cose. Riposa bene.

A domani papà.