lunedì 15 febbraio 2016

Hush The Nightmares Away

Sono le tre e mezza della notte. Ma lei non lo sa e non gliene importa. È sdraiata in un letto troppo stretto, la testa posata sulla mano sollevata, il gomito e il braccio sul cuscino, a guardare il viso del ragazzo disteso accanto a lei. Giovane, più di lei. E lo sembra ancora di più nel sonno, con le palpebre che nascondono gli occhi, e i lineamenti distesi. Respira piano, non vuole svegliarlo. Guarda la sua fronte contrarsi improvvisamente, poi la testa si muove, irrequieta, le spalle sussultano. Un incubo, uno dei tanti. Quelli che l'hanno svegliata. Increspa la fronte empaticamente. "Shhh-sh-sh-sh" sussurra piano, come si farebbe con un bambino agitato nel sonno, sfiorandogli i capelli. I lineamenti pian piano di distendono, il sonno quieto torna a dargli ristoro. Hilde scivola di nuovo sotto le coperte, rannicchiandosi contro di lui. E quando, ancora nel sonno, il suo braccio la circonda, un lieve sospiro, prima di riaddormentarsi con il suo respiro sulla pelle.