sabato 13 febbraio 2016

Dear Sister

To:  hljenks@aol.com
From: hilde.jk@aol.com
Subject: Ciao 
Ciao Helen, 
so che non ti ho mai scritto, ma questa volta ho preferito così. Per telefono lo trovo più complicato. E di persona forse ancora di più.
Cosa hai saputo di me, negli ultimi mesi? La mamma ti ha raccontato? Non mi meraviglierei se non lo avesse fatto. È come se stesse cercando di cancellarmi. Completamente.
Ormai avrai capito qual'è il punto. Il mio "Problema". Helen scusa, ma non ce la faccio più a chiamarlo così. Lo so io come lo sai anche tu che non è una stregoneria, né una maledizione, ma solo il gene X che si è risvegliato nel sangue della nostra famiglia da generazioni.
Fatto sta che quando sono arrivata a Philadelphia, dove i mutanti sono definiti tali, per quanto spesso nascano problemi. Dove è possibile ma non necessario nascondere la propria natura a tutti i costi... Qualcosa è cambiato. L'energia ha ripreso a scorrere più violenta che mai e non riuscivo più a controllarla.
Ho iniziato con una fiammata sul lavoro. Lavoravo in un locale, fortunatamente è successo nelle cucine, ho potuto mascherarlo. Poi in casa, una volta, poi un'altra. Ho rischiato di dar fuoco a ogni cosa Helen. Ho avuto paura, tanta.
Per fortuna, o probabilmente il destino, perché forse se non avessi parlato con lui nemmeno mi sarei trovata in quella situazione. In ogni caso non so perché. Fatto sta che ho conosciuto Marcus pochi giorni prima di trovarmi in quella situazione ed è stato fondamentale. È un professore della Young Gifted School. È riuscito a calmarmi, a farmi capire come controllarlo, e soprattutto non mi ha imposto niente. Né la registrazione, né l'iscrizione alla scuola. Mi ha dato consigli, ma mi ha lasciato completamente libera di scegliere.
E alla fine ho scelto.
Ho scelto di registrarmi e di iscrivermi alla scuola. Ho scelto di vivere alla luce del sole. Letteralmente. Di seguire la legge e di imparare a gestire il mio potere, a conoscermi, a vivere per quella che sono, non come il simulacro di una persona che non esiste.
Helen ti prego, dimmi che almeno tu puoi capirlo.
Ho chiamato la mamma, non ha voluto ascoltare ragioni, mi ha proibito di registrarmi, di iscrivermi alla scuola, mi ha minacciata. E ha chiuso il conto della mia carta di credito.
Forse sperava che cambiassi idea, ma non posso. Puoi capirlo?  Dopo 18 anni mi sono di nuovo sentita completa, mi sono sentita Me. E credo che il mio dovere, ora, sia mettere quello che so fare al servizio degli altri. E aiutare gli altri Gifted ad accettarsi e le persone ad accettarci. E fare qualsiasi cosa sia in mio potere perché nessuno debba mai più soffrire come noi, Helen, come me, come papà, la mamma. E tu? Non ho mai saputo se tu abbia sofferto di tutta questa situazione. Sicuramente vedere papà sfigurato, e... Mi hai odiata, Helen?
Non so perché ho deciso di scriverti. Non abbiamo mai parlato molto di cose serie. Meno che mai di questo.
Ma mi manca la mia famiglia. E penso che sia ingiusto e sbagliato. Non ho fatto niente, a parte nascere diversa, con il gene di Meredith Rose.
Qualunque cosa pensi, Helen, qualunque cosa tu decida, ti voglio bene. Ne voglio a tutti voi. Non voglio crearvi problemi, ma devo vivere la mia vita. 
Salutami la mamma e papà.
Hilde

 P.S. Alla Free mi hanno presa. E sì, dopo la registrazione. Hanno il badge tra i documenti di assunzione.