Lessons
È un gruppo di bambini quello che ha davanti. Hanno finito di leggere un brano di letteratura e ora hanno chiuso i libri, per iniziare la parte della lezione dedicata al controllo dei poteri.
- Quindi ricordate cosa dovete fare?
- Respirare - è quasi un coro, un po' scombinato.
- E respirare come?
- Lentamente - come sopra.
- E se vi agitate che succede?
- Che non riusciamo a controllarlo - ancora una volta poche voci spiccano, in un insieme più o meno omogeneo.
Sorride, annuendo soddisfatta.
- Bene, Matthew, fammi vedere.
È un bel bambino dai capelli scuri, gli occhi di un verde trasparente, il naso coperto di lentiggini, ha una decina di anni, forse meno. Raddrizza le spalle, inizia a respirare lentamente.
- Bravissimo. Ora cerca di sentire l'energia, portala tutta nella mano destra.
Il bambino solleva la mano, palmo in alto, e pian piano piccole scariche elettriche disegnano sottili saette che scorrono da un dito all'altro, sollevando un'ondata di risolini e commenti sottovoce.
Hilde sorride.
- Perfetto, basta così. Martha, vieni tu ora.
Si alza una bimba bionda, con i capelli corti e gli occhi celesti. Al suo sorriso manca un canino.
- Sei riuscita?
La bimba annuisce.
- Bene, fammi vedere.
Martha prende un bel respiro e lentamente, dai tagli verticali sulla schiena della sua maglietta spuntano due ali candide, che pian piano si dispiegano sollevandosi verso l'alto. Le batte un paio di volte.
L'insegnante sorride annuendo, poi un cenno incoraggiante.
La bimba serra le labbra, sospira rumorosamente, poi chinata la testa ripiega le ali e inizia a contorcersi un poco. Hilde anche serra le labbra, e cerca di conservare l'espressione serena, che diviene appena un po' apprensiva. Ma mantiene il sorriso.
- Non innervosirti Martha, continua a respirare lentamente, e tieni la schiena rilassata.
Le ali pian piano si riducono di dimensioni, poi ancora spunta qualche penna dalla schiena della bimba, infine scompaiono.
- Bravissima! - esclama la ragazza con un sorriso, mentre tutta la classe prorompe in un applauso che fa affiorare di nuovo quella finestrella tra le labbra della bimba.
- Siete stati bravissimi, tutti quanti. Ora potete andare, ma cosa dovete ricordare?
- Che dobbiamo esercitarci solo dentro le mura della Scuola! - risponde un bambino zelante, prima degli altri.
Hilde annuisce con un sorriso.
- Miss Jenkins, ma perché non posso saltare, fuori dalla scuola? So farlo bene! Al parco c'è un albero bellissimo, ha i fiori grandi, li volevo vedere...
E anche a Martha volevo farli vedere. Lei ci arriverebbe, con le ali!
- Perché non possiamo, Rose. Vi ricordate? Vi ho parlato del VPA. La legge dice che i poteri si possono usare solo in caso di pericolo. E a scuola.
Il tono è gentile, e anche il sorriso, che cerca di infondere anche agli occhi scuri, probabilmente con scarsi risultati.
- Ma il VPA è per i Vigilantes! Noi non siamo Vigilantes!
- Il VPA è per chi ha poteri speciali Matthew. E noi li abbiamo.
- Ma a James non dice niente nessuno se gli guarisce il dito fuori dalla scuola!!! - protesta una vocina sul fondo.
- E poi perché Martha si può esercitare a casa e io no?! - un'altra voce alla sua destra.
- Perché Martha abita dentro la scuola, Rose... - risponde con pazienza, ancora con un debole sorriso.
Il suono della campanella arriva a salvarla da quei discorsi, portandosi via uno sciame di bambini ridenti, lasciandola con un macigno in fondo al cuore.